Con qualche giorno di ritardo pubblico l’ultimo episodio del podcast anche qui su Substack.
Riporto qui di seguito la sinossi, a chi fosse interessato/a ad ascoltare l’episodio completo che troverete su qualsiasi piattaforma utillizziate per ascoltare i podcast.
Anche qui
Siamo ormai vicini alle date previste per rispondere ai referendum.
Sono quattro quesiti (ma aggiungerei anche il quinto, per certi versi) molto importanti che riguardano il nostro lavoro e quello di chi verrà dopo di noi.
Per molti sono "inutili", "superati". La stampa ne parla pochissimo, i telegiornali assenti, i politici remano verso l'astensione, l'opnione comune è che "tanto non si raggiungerà il quorum".
Poi, come sempre, c'è il giochino di chi si astiene per lasciare le cose come stanno e al tempo stesso non raggiungere il numero adatto per mettere in discussione leggi totalmente a favore di un mercato del lavoro che non esiste più.
Perchè di fatto è vero che le leggi esistono già e in alcuni casi tutelano meglio allo stato attuale.
Se però ci fosse un contesto diverso: se dal punto di vista etico le aziende fossero più rispettose, se non ci fosse l'abuso (che c'è) di contratti precari continuamente reiterati, se non si licenziasse in maniera disumana e spesso del tutto pretestuose per allontanare donne incinte, dipendenti polemici (perchè magari fanno notare inesattezze e superficialità ai loro capi).
Non sono casi isolati.
Solo questa settimana ne ho raccolti tre molto centrati e purtroppo non isolati, di come si muove il mondo del lavoro.
FONTI:
La Repubblica: Maersk delocalizza in India l’Intelligenza artificiale, ma una licenziata fa causa al colosso danese
La7: Puntata intera del 24/5/2025 di Omnibus, sui referendum
Grave Licenziamento alla I-Tech Industries di Granarolo dell’Emilia
SenzaFiltro: Un referendum può salvare il lavoro? di Barbara Benini
Padova Oggi: «Licenziato perchè ha denunciato gli eccessivi carichi di lavoro»
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